Digitale terrestre, Tim e Gedi hanno firmato l’accordo con F2i ed EI Towers per vendere Persidera

Digitale terrestre, Tim e Gedi hanno firmato l'accordo con F2i ed EI Towers per vendere PersideraLa società verrà divisa in due: una rimarrà titolare delle 5 frequenze del digitale terrestre. Nella seconda confluirà l’intera infrastruttura di rete. Per il gruppo editoriale un corrispettivo di 74,5 milioni di euro

ROMA – Accordo importante nel mondo del digitale terrestre e delle infrastrutture di trasmissione del segnale. Tim e Gedi hanno raggiunto un’intesa vincolante con F2i ed EI Towers per la cessione delle partecipazioni detenute in Persidera, pari rispettivamente al 70 e al 30 per cento del capitale. L’accordo, annunciato in una nota prima dell’apertura delle Borse, mette le ali al titolo Gedi(editore de La Repubblica) e fa prendere la via del buon rialzo anche a Telecom.

Persidera è la società nata nel 2015 dall’unione delle forze tra due operatori di rete già esistenti: Telecom Italia Media Broadcasting (TIMB), appartenente al Gruppo Telecom Italia, e Rete A che faceva capo al Gruppo Editoriale L’Espresso (ora Gedi). La joint venture è diventata il più importante operatore di rete indipendente, con cinque multiplex digitali nazionali (le frequenze del digitale terrestre) e una infrastruttura di rete capillare e di alta qualità.

L’accordo annunciato oggi deve passare il consueto vaglio delle autorità. L’intesa prevede che entro la chiusura – che Tim stima “indicativamente” nell’ultimo trimestre 2019 – “venga effettuata la scissione di Persidera in due separate entità: una che rimarrà titolare delle 5 frequenze del digitale terrestre, relativi contratti attivi e personale”. Questa parte andrà a F2i. Nella seconda società “confluirà l’intera infrastruttura di rete ed il relativo personale”. Sarà EI Towers ad acquisire il 100% di questa nuova società di infrastruttura di rete.

La cessione del pacchetto in mano a Telecom è stata effettuata sulla base di un enterprise value (ovvero il “valore dell’impresa”) di 240 milioni. La compagnia Tlc si attende un impatto complessivo sulla riduzione della Posizione finanziaria netta del gruppo (in sostanza i debiti finanziari) nel 2019 di circa 160 milioni, importo che comprende il corrispettivo da incassare alla chiusura dell’accordo per la partecipazione del 70%, i dividendi distribuiti dalla società e l’effetto del deconsolidamento del debito Persidera.

“L’operazione – dettaglia ancora la compagnia telefonica – che segue quanto comunicato lo scorso 21 febbraio in occasione della presentazione del piano industriale Tim, si inquadra in un contesto di razionalizzazione del portafoglio e di focus sulle attività centrali ed è coerente con il progetto di valorizzazione della società perseguito da Tim e Gedi sin dalla creazione della partnership, realizzata nel 2015 tramite l’integrazione delle rispettive frequenze televisive e relative attività”.

Nell’accordo per la cessione, Gedi ha spuntato invece una condizione più favorevole vedendo valorizzato il suo 30% a 74,5 milioni di euro, che corrisponderebbe a un “valore” di mercato di oltre 260 milioni per l’intera Persidera.

Il gruppo editoriale dettaglia infatti nella sua nota che l’intesa “prevede un corrispettivo per Gedi pari a 74,5 milioni di euro, da cui verranno detratti alla chiusura dell’operazione i dividendi distribuiti nel corso del 2019 ed a cui saranno aggiunti gli interessi che matureranno dal 1° agosto 2019 fino alla data di chiusura (EURIBOR +4%, su base annuale). L’operazione prevede la scissione di Persidera in due entità: MuxCo, che deterrà i diritti d’uso delle frequenze, destinata a F2i; NetCo, che deterrà l’infrastruttura di rete, destinata a Ei Towers. La cessione è subordinata alle autorizzazioni regolamentari, al perfezionamento della scissione di cui sopra ed alle consuete clausole previste per tali intese. La cessione della partecipazione – conclude la nota – asset non core del gruppo, determinerà una riduzione di 74,5 milioni dell’indebitamento finanziario netto del gruppo, che al 31 marzo 2019, ante IFRS 16, era pari a 124,7 milioni di euro. L’operazione determinerà una minusvalenza di 16,9 milioni”.

Gedi, con il ricavato dalla vendita, in parte rimborserà una linea di credito e in parte si dedicherà a nuovi investimenti in chiave di sviluppo. Il ricavo di oltre 74 milioni batte le attese degli analisti che prevedevano un valore d’incasso tra 70 e 74 milioni di euro.

Fonte: La Repubblica